Lifestyle Archives - Mangio quindi Sono Cibo per il corpo, per gli occhi, per Sat, 11 May 2024 15:38:33 +0000 it-IT hourly 1 https://www.mangioquindisono.it/wp-content/uploads/2024/03/cropped-Untitled-design-7-32x32.png Lifestyle Archives - Mangio quindi Sono 32 32 Bundt cake al miso, caramello e tahina |10 anni di MQS https://www.mangioquindisono.it/bundt-cake-al-miso-caramello-e-tahina-10-anni-di-mqs/ Sat, 11 May 2024 15:38:32 +0000 https://www.mangioquindisono.it/?p=12056 The post Bundt cake al miso, caramello e tahina |10 anni di MQS appeared first on Mangio quindi Sono.

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Per festeggiare 10 anni di vita di MangioQuindiSono: una bundt cake al miso, caramello alla salvia e pepe di sichuan con glassa alla tahina e qualche riflessione sul mondo online e i social di oggi

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine

10 anni di mangio quindi sono, cosa hanno significato per me

Un anniversario dolce amaro, e qualche riflessione sul mondo (DEI SOCIAL E NON) di oggi

Dieci anni fa, senza troppe aspettative, senza troppo rumore e senza sapere cosa stavo (stavamo) facendo, Mangio Quindi Sono andava online, con le prime cinque ricette.  Difficile riassumere questi dieci anni in un solo post, soprattutto senza risultare melensa o ancor peggio superficiale, ma penso sia l'occasione giusta per fare qualche riflessione più personale del solito, sì quelle premesse inutili di cui  i lettori dei blog di cucina si lamentano sempre, se non vi va di leggermi c'è il pulsante "vai alla ricetta" per andare subito alla torta

(Premessa amara)

Ho riflettuto a lungo se pubblicare qualcosa oggi o meno, e non vi nascondo che anche adesso mentre scrivo queste parole sono molto dubbiosa che abbiano un senso, per me, ma soprattutto per voi.  Essere blogger un volta forse aveva senso (sebbene, ammettiamolo, il termine food blogger anche una volta suscitava quello sdegno oggi riservato al termine influencer, ora invece è completamente svuotato di significato, manco lo sdegno merita più) oggigiorno è un termine vetusto, come myspace e sms, una di quelle parole che immediatamente tradisce solo l'età di chi la distribuisce, non certo una qualche autorithy.  Io non mi sono mai definita blogger, nemmeno agli inizi (anzi il mio amico Luca, a cui devo l'inizio di questo mio progetto, mi  affibbiò il termine di Food Advisor che tanto mi piaceva), poi negli anni,  nel combattere per rendere fonte di reddito oltre che di vana gloria queste pagine e le competenze che volente o nolente avevo iniziato ad acquisire e perfezionare, ho iniziato a definirmi fotografa di food; un po' perché questo c'è scritto sulla visura di apertura della partita Iva nel 2018 (anzi "Altre attività di ripresa fotografica") e un po', diciamocelo, anche perché così a cena la gente mostrava nello sguardo un vago cenno di comprensione.  Non è comunque un termine che mi identifica del tutto perché sebbene mi consideri una discreta fotografa so di essere un'eccellente stylist, cioè la figura professionale che non solo "fotografa" la scena ma la allestisce.  Ma anche qui, non so, a me sta stretta questa cosa, forse perché non lavoro quasi mai come stylist pura, e mi sembra restrittivo e forse  perché sento che non include le mattinate in cui passo quattro ore e capire cosa dica l'EFSA sulla dose giornaliera ammissibile e sul profilo di sicurezza del glutammato aggiunto.

La verità è che tanto di quello che faccio oggi e facevo soprattutto fino all'altro ieri ha a che fare con i social, Instagram, Facebook e Pinterest ma anche Telegram e dio non  voglia tiktok. Nel 2021 mi hanno incluso in un articolo su Forbes nei 10 migliori micro food influencer Italiani - prendi e porta a casa con gratitudine, ovviamente - ma questa parola non l'ho mai percepita molto calzante. L'idea di comportarmi e agire in modo da indurre qualcuno ad aspirare alla mia vita mi ha sempre annichilito, non per qualche superiorità morale rispetto a chi ha fatto dell'inspirational porn il proprio lavoro, bensì proprio per un'incompatibilità pratica, chi mai sarebbe così folle a voler essere me?

Ci ho messo un po' a capire il mio posto online su instagram perché ho sempre riufiutato il diktat morale imperversante del marketing "ci devi mettere la faccia!" un ricatto emotivo a cui io non voglio cedere, come dicevo tempo fa nelle mie stories ig. Io la mia faccia non la voglio mettere, prima di tutto perché ho due occhiaie da paura, ma soprattutto perché nella mia scala personale di valori c'è prepotente il fatto che quello che conta dovrebbe essere quello che dico, quello che scrivo e soprattutto quello che faccio, non la faccia che ho quando lo dico, lo scrivo e lo faccio.  Ed è un autogol importante, me ne rendo conto benissimo, ma è anche importante per me, una sorta di ribellione silenziosa a questa società in cui l'apparire conta più dell'essere.

Mi ribello a questa ossessione per il contenitore: i miei contenuti parlano per me non sono io a parlare per loro

D'altra parte I'm a millennial, ovviamente ho amato con tutte le mie forze Instagram, sia da fruitrice che da creatrice e fino a un paio di anni fa, pur con numeri piccoli e risultati modesti, mi cimentavo sempre con entusiasmo sulla piattaforma.  Non era un luogo di rivalità e paragoni o standard estetici impossibili  (o almeno, non più del mondo reale) ma un mondo di bellezza, di ispirazione, e tutta l'invidia che ho provato negli anni nei confronti di colleghi molto più bravi di me, era invidia positiva, anzi propositiva, che mi fomentava a migliorare e imparare, a fare meglio.

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine

Negli anni della pandemia instagram è stato un luogo difficile e bellissimo contemporaneamente, in cui si è riversata tutta la pressione collettiva a cui eravamo sottoposti, ma è stato anche dove ho iniziato a imparare cosa fosse il femminismo intersezionale, la body  neutrality e la fat liberation, a guardare per la prima volta il razzismo visto da chi lo subisce quotidianamente e sistemicamente. Insomma a me instagram piaceva.

Poi è arrivato tik tok. E dunque i reel. E qualcosa ha iniziato incrinarsi. 

Non si è capito bene come, ci siamo ritrovati sommersi di video fatti con smartphone, sfocati, con luci sparate, cibo gettato sul piano di lavoro, rumori di gente che deglutisce vistosamente e si spercola in gesti inconsulti per dimostrarti quanto è fottutamente delizioso il burger di ceci semicrudo che ti ha preparato davanti e narrato in voce pornosoft. Insomma gli stessi colleghi che io invidiavo positivamente e ammiravo per le foto assurdamente meravigliose che pubblicavano prima hanno iniziato a pubblicare questi video, o a vendere corsi su come diventare virali con reel con le alte luci completamente bruciate di drink appena appena commestibili. 

E le mie foto colorate e preziose, le mie ricette curate e piene di umami, hanno perso sempre più rilevanza, tant'è che oggi io ho un rigetto nell'atto di pubblicare un video che a me ha richiesto 20 ore di lavoro e raggiungerà forse l'1% delle persone che si sono dette interessate a quello che faccio tanto da seguirmi. Un malessere quasi fisico. A volte penso che preferirei non pubblicare niente e tenere tutto per me.  A volte devo impostare un blocco nel we sull'uso di Ig e Thread perché mi rendo conto che starci sopra non migliora la mia salute mentale. Ora ho circa 25000 follower, decine di migliaia di scatti alle spalle, decine di clienti, eppure le mie foto raggiungono lo stesso numero di persone a cui arrivavano quando scattavo foto sfocate e avevo 2000 follower. Ho letto (su thread, e non mi sfugge l'incongruenza di ciò, sia chiaro) che noi millennial siamo come in burnout da social, siamo passati da myspace a tik tok in un vortice di produttività costretta per cui ora vogliamo solo vedere le cose che pubblicano i nostri amici e essere lasciati in pace. Ok burnout è forse una parola forte (anche se in inglese ha meno impatto straniante e un senso più ampio) ma insomma vi capisco se volete le foto delle vacanze della vostra migliore amica e non le mie foto di noodle. In un modo o nell'altro, forse erano i social la vera bolla, non bitcoin. 

Intendiamoci io lo so che sono first world problem:

Il mondo va letteralmente a fuoco, questi primi 4 mesi sono stati i più caldi degli ultimi 30 anni, c'è un aberrante genocidio in corso, una guerra dietro casa nostra e tante altre più lontane, ci sono stati 88 femminicidi da inizio anno in Italia, l'inflazione l'anno scorso stava oltre al 5%, le donne preferiscono gli orsi agli uomini sconosciuti, a Milano il prezzo degli affitti sembra un strozzinaggio legalizzato; elenco non esaustivo e esauriente delle brutture in corso di cui non parlo non perché non sia interessata o coinvolta ma perché se parlo mi arrestano da tanta rabbia e dolore ho in corpo da buttare fuori. Ma ecco, insomma non facciamo benaltrismo perché siamo sempre più ricchi e fortunati di qualcuno e meno ricchi e fortunati di qualcun altro. È appunto un mondo in fiamme, in ogni ambito. 

Mi sto rattristando da sola, lo ammetto, per cui adesso cambio tono. Volevo però scrivere da qualche parte queste mie difficoltà, questi miei pensieri cupi su cui rimugino ormai da mesi e che finora non mi sono mai sembrati sufficientemente rilevanti da essere condivisi. Anche solo per lasciarne traccia futura. 

Ha senso ancora continuare ad avere un blog?  Non so, spesso penso di no, d'altra parte anche il Post in un articolo anatomicamente titolato "la fine dei siti internet" che non ho voluto finire di leggere per evitare di prendermi male, si interrogava sul senso del concetto di sito internet quando piattaforme e app la fanno da padrone. Forse avrebbe più senso una newsletter, quelle sì che ora spingono molto, tutti ne hanno una, ne seguo alcune di più o meno appassionanti, ma la verità è che è un mezzo troppo poco approfondito per come vedo io la comunicazione. Ok non è come un tiktok da 7 secondi, ma cavoli io voglio essere una pagina di wikipedia di 20k caratteri con tanto di bibliografia e hyperlink. E poi non so, non scrivo sufficientemente bene e in modo sufficientemente interessante per un mezzo che punta tutto su quello. Io sono un libro in cui si guardano più che altro le figure. 

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine

(Ok ora si festeggia con il boccone dolce!)

Quindi ecco, voglio dirvi che nonostante il mondo sia ormai andato oltre, nonostante il mio momento di crisi personale e professionale, io sono felice di essere arrivata fin qui. Dannatamente felice perchè se 10 anni mi avessero detto che avrei avuto un sito con oltre 350 articoli pubblicati, che avrei fatto preventivi per Barilla, Cusineart e Ikea, che avrei lavorato insieme a colleghi per cui provavo stima reverenziale (ciao Lucia, ciao Francesca ciao Lidia, ciao Michael, ciao a tanti altri), che avrei partecipato alle stesse campagne ad di profili enormi che mi snoabbavano, che avrei insegnato fotografia ad altre persone, che avrei fatto dei corsi online e che sarebbero andati sold out in dieci giorni, che avrei partecipato a progetti incredibili in luoghi assurdi... insomma non ci avrei davvero mai creduto. Quindi, via sindrome dell'impostore, questo è DAVVERO un traguardo da segnare sul diario!

Parlando invece più specificatamente del blog, ne è davvero passata di acqua sotto i ponti. Negli anni è cambiata la mia idea di cibo e di cucina, si è affinato il mio gusto, ma soprattutto ho mutato sensibilità su certi temi, e ho cercato che questo luogo rispecchiasse questo mio viaggio. Ho più che altro ricalibrato il tiro, e da una narrazione sulla cucina sana e dietetica ho iniziato a puntare invece sugli ingredienti di stagione, le cotture alternative, i piatti internazionali con ricerca di fonti autentiche, e soprattutto l'umami, umami che è diventato il mio punto di forza, il mio credo, la mia catarsi rispetto a tanti petti di pollo sconditi. 

Io spero che nonostante le mie visioni eretiche, le mie ricette poco ricercabili e le mie liste degli ingredienti farraginose se siete arrivati qui (o ancora meglio se ci siete rimasti) abbiate colto la pazienza, la voglia di condividere e di mangiare insieme che metto in quello che faccio. Dico spesso che quello che mi riesce meglio è rispondere a domande che nessuno si pone perché è davvero così, nessuno si chiederebbe mai se ha senso usare la paprika affumicata per fare un'amatriciana vegetariana, o se c'è un barbatrucco per fare un ramen fatto in casa da urlo o ancora cosa mettere nel ragù di lenticchie per distinguerlo dalle lenticchie in umido, eppure è questo quello che trovate  e io spero che siano scoperte che vi facciano venire fame, non solo di cibo ma anche di idee.

Grazie di essere venuti qui a leggerle. 

Ecco ho finito, buona bundt cake a chi è arrivato fin qui, e chissà se ci ritroveremo ancora tra 10 anni o se il mondo sarà esploso (o sarò esplosa io!). 

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine

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Una bundt cake al miso, caramello, tahina, salvia e pepe di sichuan per festeggiare

Quando mi sono decisa a pubblicare qualcosa per celebrare (e appunto, non è stata una decisione istintiva) ho a lungo pensato a quale ricetta meritava questo post così importante.  Doveva essere un dolce, perché insomma non si festeggiano compleanni e anniversari con insalate e risotti (anche se una bella pizza di compleanno...) ma come tutti sappiamo i dolci non sono il mio forte, e infatti la sezione "dessert" del blog non è così nutrita, perché davvero non mi piace granchè farli, fotografarli, ma soprattutto pulire la cucina dopo averli fatti.

Ma dovevo immolarmi alla causa dunque ho iniziato a fare qualche ricerca. Volevo un dolce non troppo impegnativo, ma che fosse di bella presenza, che facesse scena insomma, ma soprattutto che incarnasse un po' lo spirito di MQS, insomma che non fosse il solito dolce ma che avesse un suo carattere frizzantino, bello peperino insomma. Avevo uno stampo per bundt cake inutilizzato in dispensa e ho pensato di utilizzare quello, ma ancora mancava la parte essenziale, una bundt cake sì, ma a che gusto?

Poi l'illuminazione, cosa dico sempre che non manca mai nella mia dispensa? Miso e tahina. Quindi bundt cake al miso con glassa alla tahina! Poi ho pensato di aggiungere altri due componenti essenziali delle ricette MQS, sempre più presenti man mano che gli anni passavano, ossia l'utilizzo imprescindibile di erbe aromatiche e spezie anche inusuali, ed ecco perché ho usato salvia e pepe di sichuan per aromatizzare il caramello che ho usato per variegare l'impasto della nostra bundt cake al caramello.

Il risultato è una torta morbidissima ma compatta, perfetta per l'inzuppo ma anche da presentare come dolce sontuoso a fine pasto grazie alla glassa e alla decorazione di croccante, il cui sapore è profondo, rotondo, stratificato, per niente banale, senza comunque essere così strano da non poter essere servito anche a ospiti più tradizionali. Fidatevi l'umami rende tutto migliore, anche in bocca a chi non sa cosa sia. 

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine

FAQ e TIPS su questa bundt cake al miso, caramello e tahina

Il trucco per sformare perfettamente una bundt cake al miso

Non sono una grande pasticciera ma seguendo queste indicazioni riesco a sformare perfettamente ogni bundt cake

  • usate uno stampo Nordic Ware in acciaio pressofuso perchè sono i migliori, il mio è questo (link affiliato)
  • imburratelo con burro fuso e un pennello da cucina, distribuendo uno strato sottile ma uniforme, senza lasciare zone con pozze di burro e poi infarinatelo perfettamente togliendo davvero tutta la farina in eccesso
  • quando lo sfornate mettete un timer di 10 min trascorsi i quali rovesciate lo stampo su una gratella per dolci, se lo fate prima la torta si rompe, se lo fate dopo invece si cristallizza attaccandosi allo stampo

Come preparare un caramello perfetto senza impazzire

Semplicemente seguendo perfettamente le istruzioni

  • usate una pentola dal fondo spesso o antiaderente l'importante è che sia grande giusta, e usate un fuoco adatto alla pentola, e non troppo piccolo, e non usate pentole in alluminio 
  • non mescolate, mai
  • abbiate pazienza, ci vorrà un po' 
  • aggiungete solo la panna CALDA
  • aggiungete POCA panna alla volta
  • aggiungete la panna a fuoco SPENTO
  • aggiungete il burro DOPO la panna 

Si sentono tanto la salvia e il pepe di sichuan? Si possono omettere?

Si possono omettere, ma fidatevi che sono un tocco aromatico in più meritevole dello sforzo. Se filtrate bene la panna e non rimangono residui il sapore della salvia e del pepe non sarà predominante rispetto agli altri, anzi, sarà un aroma sottile che aggiungerà interesse e stratificherà il sapore del dolce senza risultare invadente. All'assaggio se non usate salvia nella decorazione nessuno immaginerà la sua presenza ma tutti vi chiederanno cosa avete usato per ottenere quel sapore così particolare.

Come conservare questa bundt cake al miso e caramello

Se usate l'acqua al posto della panna nella glassa la bundt cake si conserva a temperatura ambiente (non in estate!) anche diversi giorni, direi 5 o 6. Se dovesse fare molto caso o se usate la panna nella glassa meglio tenerla al fresco e tirarla fuori dal frigo qualche ora prima di servirla per farla acclimatare. 

Quando si aggiunge il composto di yogurt all'impasto questo cambia aspetto e consistenza, è normale?

Sì, non ho idea del perchè succeda, l'ho rifatto diverse volte e sembra "impazzisca" ma poi il risultato è perfetto, quindi trust the process.

Dove comprare il pepe di sichuan, il miso bianco e la tahine?

Nei negozi online specializzati in alimenti internazionali. Io il pepe di sichuan lo compro qui o qui (link affiliato), il miso bianco che compro di solito è questo (link affiliato) o questo, la tahine ormai la compro al supermercato ma se volete la trovate qui o qui (link affiliato). 

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine

bundt cake al miso con caramello alla salvia e pepe di sichuan e glassa alla tahine
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BUNDT CAKE AL MISO, CARAMELLO ALLA SALVIA E PEPE DI SICHUAN CON GLASSA ALLA TAHINA

Portata Cakes
Preparazione 1 ora
Cottura 1 ora 10 minuti
Riposo della panna e del caramello 1 ora
Porzioni 12 fette

Equipment

  • 1 stampo per bundt cake da 6 tazze (consiglio nordicware)
  • planetaria con frusta

Ingredienti

Per il caramello:

  • 150 ml di panna fresca
  • Una dozzina di foglie di salvia fresca
  • 1 cucchiaio di pepe di sichuan
  • 190 g di zucchero
  • 40 g di burro

Per la torta al miso

  • 230 g di farina 00 per dolci
  • ½ cucchiaino di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 presa di sale
  • 130 g di burro morbido
  • 90 g di zucchero muscobado
  • 80 g di zucchero semolato normale
  • 3 uova a temperatura ambiente
  • I semi di mezza bacca di vaniglia facoltativo
  • 120 g di yogurt a temperatura ambiente
  • 80 g di latte a temperatura ambiente
  • 35 g di shiro miso miso bianco

Per la glassa alla tahine:

  • 100 g di zucchero a velo
  • 40 g di tahina
  • Qualche cucchiaio d’acqua io ne ho usati 4 o 5 o di panna fresca

Per decorare (facoltativo)

  • Croccante al sesamo e foglie di salvia

Istruzioni

Preparate il caramello (circa 300 g totale)

  • Scaldate (a microonde o in un pentolino) la panna fino a portare a bollore
  • Pestate in un mortaio il pepe, strappate le foglie di salvia con le mani in pezzetti e poi aggiungete entrambi alla panna bollente, mescolate e lasciate riposare per circa 30 min
  • In un tegame dal fondo spesso, ampio almeno 22/24 cm e alto almeno 10/15 mettete tutto lo zucchero e accendete a fuoco medio basso
  • Con pazienza attendete che lo zucchero inizi a sciogliersi (ci vorrà un po’) non mescolate mai ma scuotete la pentola per spostare lo zucchero ancora solido verso quello sciolto
  • Se avete un termometro laser la temperatura da raggiungere é circa 165/170° senza superare i 177° (temperatura a cui lo zucchero brucia)
  • Se non avete un termometro non importa, basta aspettare che tutto lo zucchero sia completamente sciolto e colore ambrato senza diventare troppo scuro, piuttosto di bruciarlo abbassate al minimo la fiamma mentre si scioglie del tutto
  • Mentre lo zucchero di caramellizza scaldate nuovamente la panna fino a bollore e filtratela per eliminare pepe e salvia
  • Togliete il caramello dal fuoco e aggiungete un paio di cucchiai di panna CALDA alla volta mescolando con una frusta in silicone per sciogliere man mano la panna nel caramello
  • Quando avete versato e mescolato tutta la panna nel caramello accendete di nuovo il fuoco al minimo e aggiungete un pezzetto di burro alla volta, sempre mescolando con la frusta per scioglierlo
  • Lasciate sobbollire per circa tre o quattro minuti, per addensare, poi spegnete
  • Lasciate raffreddare una decina di minuti poi trasferite in un contenitore di vetro ermetico e lasciate raffreddare del tutto prima di utilizzare o conservare in frigorifero

Per la bundt cake

  • Preriscaldate il forno a 180° statico
  • Imburrate con accuratezza lo stampo, utilizzando un pennello da cucina per distribuire il burro in maniera sottile e uniforme senza eccessi
  • Infarinate ora lo stampo avendo cura di togliere ogni eccesso di farina
  • Setacciate la farina con il lievito, il bicarbonato, il lievito e il sale
  • In una planetaria inserite il burro ammorbidito e iniziate a montare con la frusta a velocità media
  • Aggiungete anche entrambi i tipi di zucchero e continuate a montare aumentando la velocità, fino a ottenere un composto chiaro
  • Aggiungete ora le uova, una alla volta, continuando a montare ma a bassa velocità, aspettando che ogni uovo sia assorbito prima di aggiungere il successivo
  • Mescolate lo yogurt con il latte, la vaniglia, il miso e 100 g del caramello precedentemente preparato fino a ottenere un composto uniforme
  • Aggiungete il composto alla planetaria mescolando con una spatola manualmente
  • Versate anche la farina setacciata con le altre polveri al composto e sempre con la spatola mescolate con delicatezza
  • Con l’aiuto di un dosatore per gelato (o con un cucchiaio) versate una parte del composto fino a coprire il fondo dello stampo, poi aggiungete un paio di cucchiai di caramello a marmorizzare, coprire con un altro strato di composto e nuovamente qualche cucchiaiata di caramello, finite con l’ultimo strato di impasto (raggiungerà circa ¾ di altezza dello stampo)
  • Sbattete lo stampo un paio di volte sul piano di lavoro per togliere eventuali bolle d’aria
  • Infornate per 45/50 minuti, fate la prova stecchino per essere sicuri sia cotto, e se negli ultimi 5 minuti dovesse dorarsi troppo coprite con stagnola
  • Lasciate raffreddare la bundt cake per 10 minuti sul piano di lavoro
  • Ora rovesciatela su un piatto o ancora meglio una gratella per dolci con un movimento deciso ma non irruente
  • Lasciatela raffreddare completamente prima di glassarla

Per la glassa alla tahina

  • Con una frusta sciogliete la tahina e due cucchiai di liquido nello zucchero a velo
  • Aggiungete liquido pochissimo alla volta, sempre mescolando, fino a ottenere un composto non troppo liquido ma che scenda facilmente dalla frusta

Per servire


  • Versate la glassa sulla torta e completate con il croccante e la salvia

Se questa bundt cake al miso e caramello vi è piaciuta forse vi piaceranno anche queste altre ricette per "torte da occasione"

Bundt cake al limone, cioccolato bianco e rosmarino; profiteroles al cioccolato e crema mousseline al pralinato; pound cake al semolino, arancia rossa e rose.  Cliccate sulle foto per il link della ricetta! 

bundt cake al limone cioccolato bianco e rosmarino con scorze candite
Profiterole al cioccolato ripieno di crema mousseline al pralinato
pound cake all'arancia rossa e rosa - menù mediorientale festa della donna

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Menù del Ringraziamento vegetariano (da fare in anticipo) https://www.mangioquindisono.it/menu-del-ringraziamento-vegetariano-da-fare-in-anticipo/ https://www.mangioquindisono.it/menu-del-ringraziamento-vegetariano-da-fare-in-anticipo/#respond Thu, 24 Nov 2022 17:32:13 +0000 https://34.175.49.9/?p=9442 The post Menù del Ringraziamento vegetariano (da fare in anticipo) appeared first on Mangio quindi Sono.

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Un menù del Ringraziamento diverso dal solito: vegetariano...

Nel 2019 avevo pubblicato un intero menù (con carne) per un Thankgiving tra amici, nel 2020 eravamo tutti chiusi in casa quindi ho pensato di proporre un arrosto di tacchino al posto dell'intero volatile, perché le regole di distanziamento sociale erano nemiche dei volatili da 10 kg da dividersi in famiglia. L'anno scorso, nel 2021, non ho pubblicato un post a tema (stavo già lavorando a questo super menù Natalizio) ma mi era già balenata l'idea di creare un intero menù del ringraziamento adatto ai vegetariani che in queste circostanze sono sempre un po' penalizzati. 

Lo propongo oggi per non essere da meno rispetto ai magnifici tacchini che imperversano su instagram, e mi rendo conto che ovviamente è troppo tardi perché qualcuno si interessato a proporlo per questa ricorrenza quest'anno.  Diciamo che avevo presupposto che nessuno in Italia festeggiasse questa ricorrenza e quindi lo avevo pensato più come spunto natalizio vegetariano, qualcuno però mi ha scritto in privato per chiedermi idee qualche giorno fa, quindi ecco magari l'anno prossimo invece propongo qualcosa in anticipo!

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo

Ecco cosa prevede il menù

  1. cornbread classico
  2. spiedini di cavoletti di Bruxelles con cheddar e cotognata, con salsa chipotle
  3. zucche butternut ripiene di verdura e salsiccia veggie
  4. pecan pie classica 

Oltre a essere un menù vegetariano per ogni piatto vi propongo un'inspo per veganizzarlo in caso servisse, o anche per renderlo più "onnivoro friendly". Sempre più di frequente capita che allo stesso tavolo si radunino persone vegane, vegetariane e onnivore, e come sapete io cerco sempre di proporre piatti vegetariani che incontrino i gusti anche di chi mangia carne, anche perché io stessa sono onnivora. Tuttavia so per esperienza che capita spesso il commensale reticente, che proprio non ha intenzione di accettare niente che non contenga almeno un pezzetto di cotenna, quindi ecco per il quieto vivere vi ho aggiunto anche una proposta per quel genere di scassamaroni, ospite difficile.  (Anche perché trovo che spesso sia più facile aggiungere carne a piatti vegetariani piuttosto che toglierla a piatti onnivori per renderli vegetariani senza snaturarli.)

... e da preparare in anticipo 

Ed eccoci venuti al secondo focus di questo menù. Spesso mi si chiede qualche idea per le feste che possa essere approntata in anticipo, senza l'ansia dell'arrivo degli ospiti, ecco questa volta l'intero menù dall'antipasto al dolce, può essere preparato anche il giorno prima! Di seguito trovate la tabella di marcia e anche le specifiche per ogni piatto (quanto tempo prima prepararlo, come conservarlo e cosa fare al momento del servizio) così davvero potete essere tranquilli e godervi la serata!

Attrezzatura necessaria per approntare questo menù del Ringraziamento vegetariano 

  • teglia da brownies 23x23 cm: meglio averne una quadrata di queste dimensioni, che poi è comunque comoda anche per brownies e altre bars, io ho usato questa (link affiliato) che è anche molto carina da portare in tavola, ma qualsiasi tipo andrà bene
  • teglia da pie da 22 cm: io ne ho usata una vintage per esigenze fotografiche, ma meglio ancora è usare una confondo removibile  come questa (link affiliato)
  • spiedini piccoli da finger food per i cavoletti: tipo questi o questi (link affiliati)

 

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - spiedini di cavoletti con salsa chipotle

Check list per preparare l'intero menu del Ringraziamento senza ansie

Fino a due giorni prima:

  • preparare e cuocere la pecan pie
  • preparare il ripieno della zucca 
  • preparare la salsa chipotle 

Il giorno prima 

  • preparare gli spiedini
  • preparare e cuocere il cornbread
  • fare precottura delle zucche

La mattina stessa o comunque in anticipo

  • farcire e cuocere le zucche 

Al momento di servire:

  • tirare fuori la pecan pie dal frigo 
  • scaldare il cornbread
  • scaldare la zucca 
  • passare al grill gli spiedini

 

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - pecan pie

Ed ecco invece le ricette di questo Menù del Ringraziamento Vegetariano

CORNBREAD CLASSICO (PANE SEMIDOLCE AL MAIS)

Il cornbread è difficile da spiegare a chi non l'ha mai assaggiato. Non è un pane, non è una torta, è una tortapane? Insomma è a forma di torta, soffice, fragrante all'esterno, non deve essere secco dentro ma umido (non cuocetelo troppo!) si serve tagliato a quadrotti come accompagnamento. Ha un retrogusto dolcino, e in alcune ricette con molto più zucchero francamente dolce, ma non vi lasciate ingannare è, e rimane, una portata salata. La mia versione è abbastanza basic ma potete arricchirla con spezie e quant'altro; io (per una volta) la preferisco quasi neutra perché accompagni piatti più complessi. 

PREPARAZIONE IN ANTICIPO: può essere preparato fino a 48 h in anticipo, ma secondo me da il suo meglio preparato la sera prima o la mattina stessa. Conservatelo intero, nella teglia, fuori frigo coprendo la teglia di pellicola per alimenti e scaldatelo leggermente sotto il grill al momento di servire.

MAKE IT VEG:  non mi azzardo a veganizzare una ricetta che prevede uova e latticello, ma potete trovare qui un'opzione veg in inglese. 

POWER UP PER ONNIVORI: potete arricchire l'impasto con pancetta e formaggio, ma secondo me anche gli onnivori potranno apprezzare questa versione senza carne

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - cornbread

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - cornbread
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CORNBREAD CLASSICO - PANE AL MAIS

Preparazione 5 minuti
Cottura 30 minuti
Porzioni 9 porzioni

Ingredienti

  • 150 g farina di mais fioretto
  • 125 g farina 00
  • Mezzo cucchiaino di sale
  • 5 g di lievito istantaneo per torte salate
  • 3 g di bicarbonato di sodio
  • 1 cucchiaino di aglio in polvere
  • 1 cucchiaino di paprika affumicata facoltativo
  • 25 g di burro
  • 10 g di olio evo leggero
  • 240 g di kefir
  • 25 g di miele o sciroppo d’acero
  • 2 uova

Istruzioni

  • Accendete il forno a 180° statico
  • Mescolate tutti gli ingredienti secchi in una ciotola
  • Mescolate tutti gli ingredienti umidi in un’altra più grande
  • Unite gli ingredienti secchi alla ciotola con quelli umidi e mescolate con una spatola, senza impastare troppo
  • Versate il composto in uno stampo quadrato 20x20 cm rivestito di carta da forno
  • Infornate per 25/30 min facendo la prova stecchino
  • Lasciate raffreddare completamente e tagliate a quadretti
  • Servite se volete con un pezzetto di burro e una cucchiaiata di sciroppo d’acero

Note

La ricetta è ispirata a una ricetta presente sul libro Lateral Cooking di Niki Segnit, un libro molto interessante (qui il link affiliato se volete comprarlo in italiano)

SPIEDINI DI CAVOLETTI DI BRUXELLES CON CHEDDAR E COTOGNATA

Un po' USA e un po' Italia in questo piatto elegante e facilissimo. Non stracuocete i cavoletti, lasciateli belli verdi e sodi, e non fate sciogliere il cheddar sotto il grill deve solo scaldare. La cotognata secondo me ci sta molto bene, ma se non vi piace o non la trovate usate tranquillamente una mostarda di mele campanine o granny. Per quanto riguarda la salsa, è una salsa chipotle, molto usata negli Stati Uniti, che prevede l'utilizzo dei peperoncini chipotle in adobo (anzi per la verità io ho utilizzato solo la salsa in cui sono immersi, per un risultato solo leggermente piccante) che sono piuttosto difficili da trovare. Su amazon ho trovato questo pack da 4 che se avete amici interessati potete dividervi (link affiliato), ma rimane comunque costoso; so che lo vendono da Castroni a Roma e Kathay a Milano. Altrimenti usate del peperoncino chipotle essiccato in polvere, molto più facile da reperire (lo vende anche Tiger mi pare). Parlando del cheddar invece, io l'ho comprato alla lidl nella settimana dedicata ai prodotti UK, e il mio era già a caglio vegetale, se non lo trovate sostituitelo con un altro formaggio a pasta dura o semi dura, stagionato e saporito.

PREPARAZIONE IN ANTICIPO: la salsa può essere preparata anche con due giorni di anticipo e tenuta in frigo in un contenitore ermetico. Potete preparare e assemblare gli spiedini in anticipo la sera prima, teneteli in frigo in un contenitore ermetico senza sovrapporli troppo e passateli al grill subito prima di servire. 

MAKE IT VEG:  usate maionese veg nella salsa e yogurt veg al posto di quello normale. Per gli spiedini scegliete uno di quei formaggi fermentati a base di frutta secca, si sposano molto bene qui, oppure del cheddar veg se lo trovate. 

POWER UP PER ONNIVORI: eh devo ammettere che qui una fetta di bacon ad avvolgere il cavoletto ripieno farebbe la sua sporca figura.

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - spiedini di cavoletti con salsa chipotle

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - spiedini di cavoletti con salsa chipotle
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SPIEDINI DI CAVOLETTI CON CHEDDAR E COTOGNATA

Preparazione 5 minuti
Cottura 10 minuti
Porzioni 12 spiedini mini

Equipment

  • 12 spiedini da cocktail piccoli

Ingredienti

Per gli spiedini

  • 24 cavoletti di Bruxelles
  • 150 g circa di cheddar maturo a caglio vegetale
  • 150 g circa di cotognata o mostarda di mele

Per la salsa

  • 60 g maionese
  • 60 g di yogurt greco full fat
  • 1 peperoncino chipotle in adobo + 1 cucchiaio di salsa vedi note
  • 1 cucchiaio di succo di lime
  • 1 cucchiaio di sciroppo d’agave o miele o acero
  • Sale e pepe

Istruzioni

Per la salsa:

  • Frullate tutti gli ingredienti in un minitritatutto fino a ottenere una consistenza vellutata
  • Conservate in frigo

Per gli spiedini

  • Pulite i cavoletti, tagliateli a metà e cuoceteli a vapore per 5 minuti o finché non siano teneri ma ancora ben verdi
  • Farcite ogni cavoletto con un cubetto di cheddar e un pezzetto di cotogna e infilatelo su uno stuzzicadenti da stuzzichini
  • Formate stuzzichini da due cavoletti ciascuno fino a esaurimento
  • Al momento di servire disponeteli su una teglia da forno, salate e pepate e passateli sotto il grill caldo del forno per circa 2 minuti (il formaggio deve scaldarsi e ammorbidirsi ma non sciogliersi)
  • Servite caldi con la salsa accanto

ZUCCHE BUTTERNUT RIPIENE

Era da un sacco che avevo in mente di fare una cosa del genere. Dunque le zucche più adatte da fare sono le acorn: tonde, piccole, simili a meloni, le tagliate a metà e le svuotate. Purtroppo sono difficili da trovare in italia tant'è che anch'io ho gettato la spugna. Allora vi propongo come alternativa le butternut, avendo cura di scegliere davvero quelle più piccole: tagliandole a metà per il lungo e scavandole bene dopo la precottura otterrete comunque un ottimo risultato. In questo caso con 2 butternut e le mie dosi di ripieno otterrete 4 porzioni molto abbondanti, ma se trovate le acorn secondo me questo ripieno può essere usato per 6 persone, sempre mezza zucca a testa.  Sul ripieno: non sono una grande amante delle salsicce veggie (in quanto onnivora intendo) ma in questo caso sono davvero perfette per mimare un ripieno di carne, il sapore va poi a unirsi a quello degli altri numerosi ingredienti 

PREPARAZIONE IN ANTICIPO: preparate il ripieno fino a 48 h in anticipo e tenetelo in frigo, tiratelo fuori 30 minuti prima di utilizzarlo. Potete fare anche la precottura della zucca in anticipo, anche la sera prima, mentre la seconda cottura con il ripieno va fatta in giornata, anzi meglio farla in anticipo (anche la mattina) per lasciare il tempo di raffreddare. Scaldate leggermente per servire tiepido/caldo.

MAKE IT VEG:  scegliete delle salsicce vegane e non vegetariane, utilizzate un bel cucchiaio pieno di farina di ceci al posto del tuorlo e olio al posto del burro.

POWER UP PER ONNIVORI: se proprio i vostri ospiti non si fidano delle salsicce veggie (sebbene, onestamente, in tutto il ripieno si sente pochissimo il sapore del singolo ingrediente) potete usare salsiccia di maiale tradizionale.

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - zucche ripiene

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - zucche ripiene
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ZUCCHE RIPIENE VEGETARIANE

Portata Main Course
Preparazione 30 minuti
Cottura 1 ora 15 minuti
Porzioni 4 porzioni abbondanti

Ingredienti

  • 2 zucche butternut piccole
  • Sale e pepe
  • 50 g di burro
  • 1 cipolla bionda tagliata sottile
  • 100 g di castagne già lessate
  • 150 g di mela a cubetti
  • 200 g di funghi cardoncelli a cubetti
  • Salvia fresca
  • 200 g circa di salsicce vegetariane io ho usato quelle del brand unconventional
  • 100 g di pane raffermo a cubetti
  • 100 g di latte anche veg senza zucchero tipiedo
  • 1 tuorlo (vedi note per opzione veg)
  • Qualche ricciolo di burro in più

Istruzioni

  • Pulite la buccia delle zucche e tagliatele a metà per il lungo, asportate poi i semi
  • Disponetele su una teglia da forno con la parte aperta rivolta verso l’alto e cuocete a 220° circa 30 minuti (la polpa deve risultare asportabile ma non del tutto cotta)
  • Lasciate raffreddare le zucche e asportate la polpa per ricavare l’alloggio per il ripieno
  • Tenete da parte 150 g delle polpa asportata e il resto conservatelo per altre preparazioni
  • In una padella fate fondere un terzo del burro e rotolatevi dentro la cipolla
  • Quando è imbiondita aggiungete la mela a cubetti e fate rosolare bene, regolate di sale e pepe
  • Quando è ben rosolato abbassate la fiamma e bagnate con qualche cucchiaio d’acqua facendo cuocere finché la polpa della mela risulti tenera
  • A questo punto aggiungete anche le castagne sbriciolate e fate insaporire
  • Trasferite il composto appena rosolato in una ciotola ampia
  • Nella stessa padella fate sciogliere il secondo terzo di burro con la salvia tritata
  • Fatevi rosolare i funghi a cubetti e la polpa di zucca, salate e pepate
  • Quando i funghi sono cotti e l’acqua è evaporata trasferite anche questo composto insieme a quello di cipolle mele e castagne nella ciotola
  • Togliete la pelle alle salsicce veggie e sbriciolatele grossolanamente
  • Fate sciogliere il rimanente terzo di burro sempre nella medesima padella e fate rosolare bene la salsiccia
  • Unite anche questa alla ciotola con il resto del ripieno
  • Mentre il ripieno raffredda ammollate il pane nel latte tiepiedo
  • Quando il pane è ben ammollato unitelo al resto del ripieno e mescolate bene
  • Per ultimo aggiungete anche il tuorlo e fate riposare in frigo coperto da un coperchio o pellicola per alimenti per circa 30 minuti
  • Quando siete pronti per farcire le zucche accendete il forno a 220° statico
  • Riprendete le zucche scavate e precotte e cospargete con poco sale e pepe
  • Farcitele ora con il ripieno e aggiungete qualche ricciolo di burro in superficie
  • Infornate per circa 35 minuti o finché la superficie del ripieno e della zucca siano dorati
  • Lasciate raffreddare completamente prima di maneggiarle perché il ripieno rimane morbido finché non si raffredda
  • Riscaldate e servite tiepido o caldo

Note

Potete provare a sostituire il tuorlo con 1 cucchiaio abbondante di farina di ceci per una versione veg

PECAN PIE CLASSICA

Una cosa che ho capito seguendo blogger americane, è che prendono davvero sul serio la questione pie, il giorno del ringraziamento. Immancabili su ogni tavola, spesso non ne trovate una sola ma più di una, anche perché le riunioni del Thanksgiving prevedono sempre l'arrivo di nipoti, zii, cugini, e a tavola si è spesso in molti, ognuno con i propri gusti. Penso sia anche quel genere di portata che è facile "portare" per contribuire a un pasto cucinato dal padrone di casa (vi siete mai offerti di portare un tacchino ripieno a cena da qualcuno? Non penso). Ho scelto la pecan pie perchè è particolarmente gustosa e scenografica. Ok non è sicuramente la scelta più facile (in quel caso penso avrei fatto una torta di mele) ma è sicuramente quella più lussuriosa. La parte più difficile in realtà (o meglio rognosa non difficile, perchè i passaggi da seguire con precisione sono tanti) è la cottura in bianco. Una volta superata quella il ripieno va solo mescolato e versato dentro, siete a cavallo. Se voleste servirla con del gelato, chi sono io per impedirvelo?

NB la ricetta originale prevede il corn syrup, che aiuta a mantenere morbido il ripieno, io non l'ho messo perché qui è difficile da trovare, ma in virtù di questa sostituzione (già impattante sul risultato) vi sconsiglio fortemente di diminuire la quantità di zucchero e miele: servono, fidatevi. 

PREPARAZIONE IN ANTICIPO: preparatela fino a 48 h in anticipo, conservatela in frigo coperta da stagnola e tiratela fuori un'ora abbondante prima di consumarla

MAKE IT VEG: mi spiace ma qui mi arrendo, non ho tale confidenza da proporvi un'opzione veg per un dolce così complesso. Vi lascio questo link di una ricetta di pecan pie veg in inglese, ma col beneficio del dubbio perché non ho testato la ricetta

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - pecan pie

menu del ringraziamento vegetariano da preparare in anticipo - pecan pie
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PECAN PIE

Portata Dessert
Cucina American
Preparazione 30 minuti
Cottura 1 ora 5 minuti
riposo e raffreddamento 1 ora 15 minuti
Porzioni 8 fette

Ingredienti

Per la base:

  • 190 g di farina 00
  • 150 g di burro freddo
  • 1 pizzico di sale
  • 25 g di zucchero
  • 60 g di acqua ghiacciata circa
  • 1 albume

Per il ripieno:

  • 3 uova
  • 60 g di burro fuso e lasciato raffreddare
  • 160 g di zucchero muscobado
  • 140 g di miele cristallizzato
  • I semi di una bacca di vaniglia
  • 5 g di maizena
  • 10 ml acqua
  • 200 g di noci pecan

Istruzioni

  • Tagliate il burro a cubetti di circa mezzo cm l’uno e metteteli in freezer 10 minuti
  • Mettete sale, farina, zucchero e burro nel mixer e azionate con la funzione pulse per qualche secondo fino a ottenere una sorta di sbriciolato
  • Aggiungete l’acqua, 1 cucchiaio alla volta, azionate il mixer per 5 secondi e poi aggiungete altra acqua, fino a ottenere un impasto non appiccicoso ma che può essere lavorato
  • Rovesciate il composto sul piano di lavoro e compatitatelo con le mani
  • Formate un panetto rotondo e appiattito e copritelo con la pellicola per alimenti
  • Tenete in frigorifero circa 30 minuti
  • Stendete ora l’impasto in un disco sottile circa mezzo cm e trasferitelo con delicatezza nello stampo per torte
  • Tagliate l’impasto in eccesso e sigillate i bordi pizzicando con due polpastrelli per ottenere una decorazione semplice
  • Trasferite la teglia con l’impasto in frigo per un’altra mezzora
  • Accendete il forno a 180° statico
  • Adagiate un foglio di carta da forno sull’impasto steso nella teglia e versatevi dentro dei ceci secchi o le apposite palline in ceramica per la cottura in bianco
  • Cuocete per 15 minuti poi rimuovete il foglio di carta da forno con i ceci o le palline
  • Spennellate di albume la superficie della base per la pie e infornate altri 5 minuti
  • Lasciate raffreddare prima di farcire e rimettere in forno

Per il ripieno

  • Tostate metà delle noci pecan in un padella e tritatele grossolanamente
  • Sbattete le uova con il burro fuso, la vaniglia, lo zucchero e il miele fino a sciogliere lo zucchero e ottenere un composto uniforme (non dovete incamerare aria)
  • Aggiungete le noci pecan tritate
  • Stemperate la maizena nell’acqua e quando è ben sciolta unitela al ripieno
  • Quando siete pronti per farcire la torta versate il ripieno nella base
  • Decorate con le altre noci pecan e infornate per 45 minuti, controllando negli ultimi 15 se non si stanno scurendo troppo i bordi e le noci (in quel caso coprite con dell’alluminio per non far bruciare)
  • La torta è cotta quando i bordi sono ben fermi e solo la parte centrale trema leggermente se muovete la teglia
  • Spegnete e fate raffreddare completamente prima di servire

Note

Se non avete un mixer potete fare a mano, aggiungete prima metà del burro alla farina con zucchero e sale e lavorate con i polpastrelli fino a ottenere uno sbriciolato, poi aggiungete il resto del burro, lavorate in punta di polpastrelli velocemente e poi aggiungete acqua poco alla volta come nel procedimento sopra
La ricetta è ispirata a questa ricetta di Emma Duckworth Bakes, un bellissimo blog di dolci britannico.  

Altre idee da inserire nel menù del Ringraziamento vegetariano (o meno)

Ecco qualche idea (anche a base di carne) da aggiungere al vostro menù! Cliccate sulla foto corrispondente per aprire la ricetta. 

alzatina con tart di polenta ripiena di verdure e una mano che ne prende una fetta
Tart di polenta ripiena di verdure
tavolo con sopra coppe con composta di arancia, crema cioccolato e castagne e marron glacè
Coppe cioccolato, arancia, castagne
arrosto di tacchino ripieno
Arrosto di tacchino ripieno
galette alla zucca, miso e cheddar
Galette alla zucca cheddar e miso
Crostini con uva arrosto mascarpone e prosciutto crudo
Crostini con mascarpone uva arrosto e prosciutto

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Il segreto per organizzare una cena con menù greco perfetta

Il segreto secondo me sta nella convivialità delle cose.  L'idea alla base di questo menù greco non è una cena seduta a più portate ma una specie di pranzo conviviale, in cui sulla tavola si portano più portate e ognuno prende una pita con le mani, una kofta o un pezzo di feta marinata, e li arricchisce con quello che preferisce tra salse e contorni, mentre si chiacchiera in maniera informale. Si tratta insomma di un'occasione di intrattenimento, senza vincoli, senza regole: ognuno si serve da solo e decide quanto e cose mangiare, in libertà. Che poi alla fine sono le cene che preferisco, perchè se a qualcuno non piace qualcosa semplicemente passa ad altro, non bisogna sbattersi per trovare un menù in cui ogni singola portata sia gradita a tutti gli ospiti. Insomma perfetto mood vacanziero estivo! 

Due parole sulle kofta di carne

Le kofta di carne sono delle polpette di macinato avvolte su spiedini di legno o metallo e cotte sulla griglia, una versione insomma più veloce del classico gyors.  Tradizionalmente la carne utilizzata è un trito d'agnello, saporito, gustoso e ben grasso, purtroppo però introvabile in Italia - anche in periodo Pasquale, figurati in agosto - quindi ho cercato una carne che ne potesse essere un valido sostituto. Una carne di manzo macinata non troppo magra può funzionare adeguatamente ma io ho deciso di utilizzare il maiale per mimare consistenza e grassezza.  Non sono sicura che un greco approverebbe, sono onesta, ma mi sono basata sul fatto che la carne di maiale è molto diffusa in Grecia anche per altri piatti tra cui, ovviamente, il tradizionale gyros, che appunto si differenzia dal kebab turco o di quella zona geografica e culturale proprio perché a base di maiale (ovviamente escluso invece dai piatti arabi). Sconsiglio di usare carni magre, sia di maiale che di manzo ma soprattutto di vitello e pollame, perché vi ritrovereste con delle kofta dure e secche. Non dimenticatevi la menta tritata e le spezie, sono quelle a fare la differenza! Se non avete quelle che ho usato io potete usare anche il cumino, il ras el hanout, o un mix di spezie per gyros o per couscous. 

Due parole sulle pita greche 

Pita è un termine molto generico che indica diversi tipi di pane tipico del bacino mediterraneo orientale e del medioriente, ma ogni paese ha la sua ricetta, sia a livello di ingredienti e dosi che a livello di cottura. Quello che ho capito delle pita greche - e che in effetti ricordo dal mio viaggio in Grecia ormai quasi 20 anni fa - è che sono un pochino più spesse e decisamente più morbidose delle cugine mediorientali. E solitamente non hanno la tipica tasca interna, che si forma in cottura quando il vapore evapora.  Ho cercato un po' in giro per capire come proporre una ricetta più possibile vicina a quella originale e alla fine ho adattato leggermente questa ricetta di My Greek Dish.  Ho capito anche che cuocendole in padella al posto che in forno, e stendendole con le mani anziché con il mattarello, rimangono più morbide e focacciose, esattamente quello che vogliamo! 

 

Quali pietanze del menù greco si possono preparare in anticipo

Potete tranuillamente preparare i kofta di carne in anticipo, anche la sera prima conservandoli ben coperti in frigo o in un contenitore ermetico e cuocerli al momento.  Potete anche prepararli e congelarli da crudi. Se li cuocete in forno metteteli dentro ancora congelati, se li grigliate meglio farli scongelare prima in frigorifero. 

Anche tzatzichi e feta marinata possono essere preparati prima, anzi in realtà danno il loro meglio dopo 24 ore quindi via libera.

Per quanto riguarda le pita, possono essere preparate con qualche ora di anticipo, ma non di più perché tendono a perdere morbidezza anche se avvolte nel panno pulito. Eventualmente possono anche essere surgelate da cotte e scongelate e scaldate al momento di servire. 

Ci sono alternative vegane o vegetariane per le kofta?

No, è un piatto a base di carne, potete però aggiungere qualche pietanza veggie in più al vostro menù greco (leggete oltre) se avete un paio di ospiti che non mangiano carne. Se invece volete un menù totalmente veggie vi ricordo che c'è questo post che mi è costato lacrime e sangue che comprende ben 5 ricette per organizzare una cena a base di meze mediorientali vegani o vegetariani. 


Altre idee da aggiungere al vostro menù greco per arricchire il vostro pita party 

Io ho servito come contorni patate arrosto, peperoni saltati e un'insalata semplice di pomodori, olive e cipolla rossa, ma ecco qualche altra idea per la vostra pita party: 

  • taramosalata: una crema a base di uova di pesce, limone, olio e cipolla o aglio, da spalmare sulle pita
  • kolokythokeftedes: una sorta di crocchette di zucchine e feta
  •  skordalia: una sorta di insalata di patate agra 
  • halloumi alla piastra
  • melitzanosalata: una crema a base di melanzane, praticamente la versione greca del babaganoush
  • souvlaki: i classici spiedini di manzo grigliati 
  • kipourou: un'insalata simile a quella russa, a base di verdure 
  • la classica insalata greca con pomodori, olive nere, cipolla e cetrioli 
  • crema di fave simile al nostro macco 

Altri piatti da includere nel vostro menù greco

Vi manca il dolce? Nessun problema, c'è la portokalopita, ricetta nella caption qui. Non propriamente cucina crecia tradizionale, ma se vi avanza della feta marinata potete fare i miei pomodori saltati con fagioli corona e feta montata. 

portokalopita dolce greco
ricette estive con i legumi fagioli corona saltati con crema di feta

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Pita party: menù greco

Porzioni 4 persone affamate

Ingredienti

Kofta di carne (10 spiedini circa)

  • 500 g di macinato di maiale o agnello o manzo o misto non troppo magro
  • 2 spicchi d’aglio grattugiato
  • 2 cucchiai di menta fresca tritata
  • 1 cipolla dorata grattugiata
  • 1 cucchiaino di coriandolo in polvere
  • 1 cucchiaino di pimento in polvere
  • 1 tuorlo
  • 1 cucchiaio di olio evo
  • Sale e pepe quanto basta
  • Spiedini di legno o metallo

Tzatziki

  • 200 g di yogurt greco full fat
  • 2 spicchi d’aglio
  • 150 g di cetriolo
  • 2 cucchiai d’olio evo
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 1 cucchiaio pieno di aneto fresco tritato
  • Sale e pepe

Feta marinata

  • 1 panetto di feta
  • Olio evo in abbondanza
  • La scorza di 1 limone non trattato
  • 2 cucchiai di erbe aromatiche miste fresche origano, timo, erba cipollina
  • 1 cucchiaio di polvere di pomodoro facoltativa
  • Qualche bacca di ginepro schiacciata

Pita (8 pita)

  • 650 g farina adatta a lievitazioni brevi
  • 430 g di acqua calda 40°
  • 5 g lievito di birra essiccato
  • 5 g sale
  • 5 g zucchero

Per accompagnare

  • Patate arrosto alla paprika
  • Pomodori in insalata con olive e cipolla
  • Peperoni dolci grigliati

Istruzioni

Per le kofta di maiale

  • Unite tutti gli ingredienti in una ciotola e impastate bene per condire uniformemente
  • Ricordatevi di salare bene il composto, nel caso provate a cuocere un cucchiaio di impasto per capire se è adeguatamente condito
  • Dividete il composto di carne in pezzi da 50 g l’uno circa e avvolgeteli attorno agli spiedini di legno
  • Spennellate la carne con un filo d’olio
  • Grigliateli su griglia ben calda o bbq
  • In alternativa passateli in forno 15 min a 190° statico senza cuocerli eccessivamente
  • Servire caldi

Per lo tzatziki

  • Lavate e grattugiate il cetriolo, poi strizzatelo bene per eliminare l’acqua in eccesso (arriverete ad avere circa 50 g di cetriolo strizzato)
  • Salatelo e lasciatelo scolare in un colino a trame fitte per un’oretta perché perda ulteriore acqua e eventuale amarezza
  • Mescolate allo yogurt l’aglio, il limone, l’olio, l’aneto tritato, sale e pepe e lasciate insaporire in frigo mentre scola il cetriolo
  • Unite anche il cetriolo grattugiato e mescolate bene
  • Conservate in frigo fino al momento di servire

Per la feta marinata

  • Spezzettate il panetto di feta o tagliatelo a dadini e metteteli in un vasetto a chiusura ermetica
  • Tagliate la scorza di limone a fettine sottili e unitele a qualche cucchiaio d’olio e gli altri ingredienti
  • Mescolate bene per far sprigionare il sapore
  • Versate l’olio e gli aromi sulla feta e poi aggiungete olio quanto basta per coprire uniformemente il formaggio.
  • Chiudete e lasciate marinare in frigo almeno 12/24 ore
  • Al momento di servire scolate la feta e filtrate l’olio.
  • L’olio aromatizzato può essere utilizzato per condire pesce, insalate o carne alla griglia.

Per le pita

  • Sciogliete il lievito nell’acqua calda con lo zucchero e lasciate riposare, coperto da pellicola da cucina, per 15 minuti
  • Mescolate il sale alla farina setacciata e poi versatevi l’acqua con il lievito
  • Impastate a mano o con un’impastatrice per 5/10 minuti fino a ottenere un impasto elastico e morbido ma non appiccicoso
  • Oliate una ciotola e mettetevi dentro l’impasto a palle, coprite con uno strofinaccio umido o pellicola da cucina e lasciate riposare fino al raddoppio (da 1 a 3 ore a seconda della temperatura della stanza)
  • Quando sarà raddoppiato dividetelo in 8 parti uguali, e formate con ciascuna parte una pallina
  • Coprite e lasciate nuovamente lievitare per circa 15 minuti
  • Riprendete una pallina alla volta e stendetela con le mani fino a ottenere un disco di di circa 18 cm di diametro, spessa circa 3 mm
  • Posizionate ogni vita su un foglio di alluminio grande circa 25 x25 cm spennellato leggermente d’olio evo
  • Premete i polpastrelli sulla superficie di ogni pita per lasciare le impronte, come si fa con la focaccia
  • Poi spennellate la superficie con un pochino d’olio
  • Scaldate una padella sufficientemente grande e quando è ben calda trasferitevi un foglio di alluminio con sopra una pita
  • Lasciate cuocere a fuoco alto per qualche minuto, finché non iniziano a formarsi bolle, la superficie non si gonfia e la base si stacca facilmente dall’alluminio
  • A questo punto sollevate la pita dall’alluminio e giratela per cuocerla dall’altra parte, sempre utilizzando l’alluminio come base
  • Proseguite fino a cottura di tutte le pita
  • Mentre cuocete le altre pita tenete quelle cotte avvolte da un canovaccio pulito per mantenerle morbide e fragranti

Per servire

  • Servite ogni portata in un piatto e lasciate che i vostri ospiti farciscano la propria pita con gli ingredienti che preferiscono

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13 ricette messicane per il Cinco de Mayo https://www.mangioquindisono.it/ricette-messicane-per-il-cinco-de-mayo/ https://www.mangioquindisono.it/ricette-messicane-per-il-cinco-de-mayo/#respond Mon, 02 May 2022 17:25:44 +0000 https://34.175.49.9/?p=9081 The post 13 ricette messicane per il Cinco de Mayo appeared first on Mangio quindi Sono.

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Che cos'è il Cinco De Mayo 

Il Cinco De Mayo è una festività messicana che si celebra appunto il 5 di Maggio in Messico ma anche negli Stati Uniti, soprattutto nello Stato della California e nelle città di Chigago e Houston, sede delle più numerose comunità di latinos. Storicamente in Messico è legata ai festeggiamenti della vittoria contro i francesi nella Battaglia di Pueba nel 1862, vittoria ottenuta nonostante la larghissima posizione di inferiorità numerica, tattica e tecnologica dei Messicani. La guerra poi proseguì con la capitolazione davanti alle truppe di Napoleone, ma la data viene ricordata come elogio all'orgoglio e alla perseveranza dei messicani (qui più info)

La cosa che può stupire in realtà del Cinco de Mayo è che si tratta appunto di una festività molto sentita in USA, molto più dalla comunità messicana-statiunitense che dalla popolazione residente in Messico. In USA è un'ottima occasione di integrazione e valorizzazione della cultura messicana, tramite esibizioni, balli e ovviamente il cibo! 

Sull'opportunità o meno di festeggiare il Cinco De Mayo in prima persona - da donna bianca euoropea - e della questione cultural appropriation avevo già scritto nel 2019 nell'intro di questo post.  Le riflessioni sono ancora tuttora valide, anche se su alcune sfumature della questione ho ora più domande che risposte, ma rimane il fatto che cucinare messicano con amici il 5 di Maggio non penso possa essere niente di cui vergognarsi! 

Cinco de Mayo ricette messicane

Nessuna pretesa di originalità (e qualche link utile)

Come al solito, dislaimer - stavolta ancora più necessario - prima di leggere le ricette: non ho nessuna davvero nessuna pretesa di autenticità quando propongo cibo appartenente a culture diverse dalla mia, quindi ecco prendete queste ricette per quello che sono: non ricette tradizionali messicane ma di ispirazione messicana

Se invece volete saperne di più della cucina autentica messicana, ecco dove andare a leggere (in Inglese): 

Drink per il Cinco de Mayo

Innegabilmente il protagonista della festa è il margarita! Ve lo propongo in due versioni frozen e virgin - non propriamente primaverili - di melone e di anguria. Oppure godetevi un ottimo paloma, un cocktail all'ananas e tequila che vi farà perdere la testa. 

come utilizzare il melone in cucina
due bicchieri contenti un cocktail all'ananas tipo paloma
Tre bicchieri di virgin frozen margarita all'anguria con fette di lime come decorazione

Tacos & tortillas per il Cinco de Mayo

Niente di più messicano dei tacos o dei piatti a base di tortillas, isn't it? Sul blog ho due proposte vegetariane (enchiladas vegetariane con una salsa homemade da perderci la testa e le huevos rancheros, la classica colazione messicana) due versioni veg (tacos con finto macinato di carne veg e tacos con crema di avocado e fagioli cannellini) e una versione di pesce (tacos di pesce bianco e frutta

finto macinato di carne vegano
enchiladas vegetariane
ricette estive con i legumi tacos vegani di fagioli e funghi
Vassoio di tacos di pesce con salsa di anguria, mais e melone
uova alla messicana - huevos rancheros

Piatti a base di carne per il Cinco de Mayo

Infine, se siete carnivori vi propongo le mie carnitas di maiale low carb  (ma sono perfette anche per farcirci un burrito), la mia zuppa enchiladas di pollo, e infine un chili con carne low fat davvero facile. Sono tutte e tre ricette perfette se avete una slow cooker (ma si possono preparare anche senza)

Carnitas plate with guacamole, sauce, queso, greek yogurt and lime with two glass of margaritas
zuppa di pollo alla messicana
Piatto di chili con carne low fat con ingrediente segreto cioccolato

Contorni e antipasti per il Cinco de Mayo

Se avete per le mani qualche pannocchia fresca non perdetevi queste elotes, pannocchie arrostite e condite alla messicana. Altrimenti andiamo su un classico: tortilla chips al forno con tre dip vegetariani (salsa di fragole, guacamole e queso dip)

come cucinare il mais fresco - pannocchie grigliate e condite

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