La ricetta della pizza fatta in casa (anche per chi non sa cucinare): pizza semi integrale, senza impasto e a lunga lievitazione
Questo di oggi è un post importante, perchè oggi è un giorno importante: io e mio marito (prima a lungo compagno) stiamo insieme da 10 anni! Un terzo della mia vita. E ovviamente per festeggiare in modo corretto la ricorrenza, niente di meglio che una ricetta per il piatto che da subito ci ha uniti, altro che voti di matrimonio. Ovviamente parlo della pizza. E siccome so che a chi è alle prime armi la pizza fa spavento, io voglio che tutti voi sappiate che questa pizza semi integrale senza impasto e a lunga lievitazione è a prova di bomba, a prova di inesperta, a prova di cataclisma. Solo 10 minuti di lavoro e nessun attrezzo strano richiesto. Così il resto del tempo potete passarlo a farvi le coccole.
Doverosa premessa su 10 anni insieme e perchè una pizza fatta in casa è il modo migliore per festeggiare
Io e mio marito ci siamo conosciuti per un caso fortuito. Una cosa che ho detto nel mio discorso durante la cerimonia del matrimonio e che continuerò a ripetere è che io ho esaurito tutta la fortuna che mi spettava nella vita incontrando lui, ora non posso più pensare di averne per altri scopi. Siamo una coppia che sulla carta è incredibilmente male assortita: io vivevo a Milano al tempo, super ansiosa e con manie di controllo, perfezionista e ossessionata dalle liste, uscita da poco dal Liceo Classico e drammaticamente insicura di me; lui nato e cresciuto nella campagna mantovana, rapper, nerd (e ora pure con i capelli lunghi! Molto più di me!) e con quell'atteggiamento sprezzante e sicuro di sè che mi ha subito fatto innamorare. Eppure, anche se sulla carta non c'entravamo niente l'uno con l'altra, ci siamo trovati e non ci siamo più lasciati. La nostra non è una storia d'amore appassionata, ricca di travolgenti imprevisti e tempestosa, ma una storia lieve, leggera, come un abbraccio dopo una lunga assenza. Come una tazza di tè caldo d'inverno. Nessun dramma, perchè anche se abbiamo passato dei momenti difficili abbiamo sempre combattuto dalla stessa parte, l'uno schiena contro l'altro a guardarsi le spalle a vicenda, e mai contro. Perchè alla fine siamo entrambi convinti che il motivo per cui si sta insieme è per rendere la vita più facile, più calda e comoda, e non più difficile e impegnativa.
Non ho mai fatto mistero del fatto di non avere un rapporto facile con me stessa e il mio corpo, e se avessi trovato un'altra persona con cui condividere la mia vita, sarebbe potuta finire decisamente male; invece ho trovato una persona che mi supporta (e sopporta) ma soprattutto con la quale condividere disperazioni e dolori, così come le piccole fugaci gioie della vita (come la crosta della creme brulè!). L'ho detto spesso qui sul blog e continuerò a ripeterlo, il cibo non è solo sostentamento, non è solo energia per il corpo ma anche nutrimento per l'anima e per il cuore. Mangio Quindi Sono è stato scelto apposta, da non confondere con "Sono Ciò Che Mangio", espressione molto in voga nell'ambiente dieta, fitness e alimentazione naturale che io detesto a morte. Io non sono ciò che mangio, sono molto, molto. molto di più. Non sono solo il mio corpo, anzi la mia percezione di me va ben oltre al materiale e chi non comprendere questo discorso temo non possa essere mio ospite a cena.
Se non avete mai provato la meraviglia di addentare un boccone e commuovervi, in una sorta di sindrome di Stendhal per il cibo, non avete vissuto davvero. E' una cosa buffa, perchè il cibo rappresenta allo stesso tempo arte ed estro, ingegno umano, ma anche il soddisfacimento di un bisogno primario, che non si può emendare. E condividere quella sensazione con qualcuno che la capisce, a livello intellettuale ed emotivo oltre che fisico, è un'esperienza davvero importante secondo me. Senza entrare in dettagli di sociologia e psicologia che non sono decisamente il mio campo, potremmo dire che mangiare insieme è quanto di più intimo e totalizzante si possa fare, anche se accade in un luogo pubblico come un ristorante.
Ed ecco perchè vi parlo oggi di una pizza semi integrale senza impasto a lunga lievitazione per parlarvi del nostro anniversario. Perchè le cose più belle, più significative della vita - così come l'impasto di questa pizza - sono in realtà di una facilità disarmante, ma a volte si è bloccati dai preconcetti e dalle paura, quando invece basta solo capire come fare, basta solo avere pazienza, e tutto trova un suo "impasto" E perchè non c'è niente, in assoluto niente di più bello che mangiare una pizza ustionante appena uscita dal forno, stando in pigiama sul divano con la persona che amate di più al mondo.
E ora invece parliamo del perchè dovete provare questa pizza semi integrale, senza impasto e a lunga lievitazione
Se siete arrivati fin qui, siete stati pazienti e verrete premiati con una ricetta che, io lo so, diventerà subito la vostra preferita. Incominciamo subito col dire che non è una MIA ricetta, ma la mia versione di questa ricetta della celebre Paoletta che sui lievitati è diventata, grazie alla mia guru Ilenia, una certezza di riuscita costante. Seguendo precisamente le sue indicazioni avevo fatto anche questa pizza, ed entrambe erano sempre venute meravigliose nonostante la mia - ammettiamolo - poca dimestichezza con lieviti e impasti, nonchè il mio forno capriccioso. Ho pensato di provare a farne una versione alternativa semi integrale ed è riuscita perfettamente.
Ecco perchè dovete provare subito questa pizza semi integrale senza impasto, anche se siete reticenti
- perchè appunto è una ricetta super collaudata, davvero a prova di impedita come me
- perchè non necessita nessun tipo di impasto! Davvero, nè a mano nè impastatrice (cosa che aveva fatto desistere me per anni da provare a fare la pizza in casa, chi ha voglia di impastare venti minuti a meno? Non io)
- perchè non richiede pasta madre quindi non vi sentirete dei poveri derelitti e perdenti a non conoscere cosa sia!
- perchè richiede davvero 5 minuti di preparazione la sera prima, e altri 5 quando la tirate fuori, e basta! Zero manualità richiesta! (Dovete solo fare le pieghe a libro, spiegate in ricetta, ma giuro ci vuole di più a leggere e capire che farle, guardate questo video e capirete immediatamente di cosa parlo!)
- perchè il cornicione viene alto, sofficissimo all'interno e croccante all'esterno mentre la parte condita viene morbida ma si scioglie in bocca!
- perchè è a lunghissima lievitazione, 24 ore, quindi pochissimo lievito, lievita poco a poco in frigorifero, in pratica ve la dimenticate li
- perchè è fatta di farina integrale e farina manitoba multicereale, entrambe profumatissime e ricche di fibra
Riguardo la farcitura. Mio marito ha accettato da anni la mia idiosincrasia per la pizza al pomodoro, per me la pizza è BIANCA. O con pomodoro fresco. Ha smesso di discutere lui, figurati se mi fate cambiare idea voi. Quindi ho usato una ricotta fresca come base, poi funghi e cime di rapa che sono di stagione e ho completato con della burrata fresca strappata con le mani. Una goduria. Ma se voi non siete matti come me qualsiasi farcitura standard andrà benissimo, anche solo salsa, olio e fiordilatte!
A chi è dedicata la pizza semi integrale fatta in casa?
- a chi è alle prime armi, vuole stupire amici o fidanzato o famiglia, ma ha paura di fare un disastro perchè non ha esperienza
- a chi non ha nessun tipo di impastatrice in casa, detesta impastare a mano e ha sempre rinunciato ai lievitati per questo
- a chi ama la pizza e ha vicino casa solo pizzerie
dimmerdadi scarsa qualità ed è costretto ad arrangiarsi
E ecco la ricetta:
- 120 gr farina integrale per pizza
- 180 gr farina manitoba multicereale
- 5 gr di fiocchi di patate
- 220 ml di acqua
- 7 gr di lievito di birra fresco
- 3 gr di sale
- 3 gr di malto diastasico (o miele)
- 12 gr di olio evo
- funghi misti spadellati
- cime di rapa spadellate
- qualche cucchiaio di pesto
- 180 gr di ricotta fresca
- 150 gr di burrata
- sale e pepe
- Fate sciogliere il lievito e il malto nell'acqua a temperatura ambiente, poi aggiungete l'olio
- Mescolate le farine, i fiocchi di patate e il sale in una ciotola molto grande
- Versate la miscela liquida sulle farine e impastate molto velocemente con le mani o un cucchiaio di legno fino ad avere un impasto molto idratato, morbidissimo e anche quasi appiccicoso (proprio pochi secondi, massimo due minuti)
- Ricoprite la ciotola con pellicola da cucina e riponete in frigo per 20 h
- Trascorso il tempo tirate fuori l'impasto che sarà abbondantemente lievitato e tenetelo a temperatura ambiente per 2 ore e mezza (ma anche tre va bene se non fa caldo)
- Trascorso il tempo rovesciatelo su un piano ricoperto di farina di semola, dategli una forma rettangolare e fate le pieghe a libro (vedi testo per link al video) piegando un terzo dell'impasto sul terzo centrale e l'altro terzo ancora sopra
- Ruotate l'impasto di 45° e ripetete le pieghe nell'altro senso
- Coprite con la ciotola e fai lievitare ancora per circa mezz'ora
- Nel frattempo preparate il condimento, mescolate la ricotta con sale e pepe e tenete sotto mano il resto
- Stendete l'impasto con delicatezza su una teglia oliata o ricoperta da carta da forno, sia rettangolare che rotonda
- Aggiungete la ricotta a mo' di salsa di pomodoro e poi aggiungete qualche cucchiaiata di pesto sparsa
- Aggiungete funghi e cime di rapa e fate un giro d'olio
- Accendete il forno impostando la temperatura massima consentita e lasciate riposare ancora l'impasto mentre si scalda
- Infornate nel ripiano centrale per circa 15 minuti o finchè non si sia perfettamente cotta
- Fuori forno aggiungete la burrata spezzata con le mani
- Con queste dosi viene una pizza grande, sufficiente per due persone mediamente affamate (sia rotonda che rettangolare), se volete farne due l'impasto è secondo me un po' scarso, aumentate le dosi calibrando per 400 gr di farina